Bon jour a tout le monde!
Questa sera vi scrivo per raccontarvi com’è andato questo weekend, in cui sono andato a Lione con Barbara. Preparatevi e mettetevi comodi, o magari leggete un po’ per volta perché la lettura sarà lunga…
Innanzitutto vi racconto che queste prime righe le sto scrivendo sul treno dell’andata, TGV diretto Tolosa-Lione. Perché ho il portatile dietro? No, non sono diventato un nerd all’improvviso, è che ahimè nel viaggio di andata e in quello di ritorno mi tocca lavorare, visto che lunedì abbiamo una consegna… Però mi prendo qualche attimo di pausa per descrivere quasi in “real time” quello che mi capita.
Inizierei con i casini fatti per avere i biglietti, oltre alla difficoltà per trovarli perché quasi esauriti (sì, qua bisogna obbligatoriamente prenotare praticamente su tutti i treni, niente viaggi della speranza in piedi…), il bel casino è stato ovviamente con la carta di credito… Non abbastanza memore delle avventure col benzinaio (per chi non ricordasse, cliccare qui), compro i biglietti su internet, dove ovviamente non accettano la mia poste-pay. Mi faccio prestare allora la carta di Amir, che eroicamente si è anche offerto di accompagnarmi stamattina in stazione, GRAZIE ANCORA!!!!!
Tutto bene fino a stamattina, ritiro dei biglietti previsto: alle macchinette self-service fighissime, touch-screen, etc., inserisci il codice di prenotazione e in un attimo, senza coda ti stampa il biglietto. Ritiro dei biglietti avvenuto: dopo la coda alle biglietterie, visto che il self-service ovviamente non leggeva la carta di Amir! Ritiro avvenuto alle ore 7:43, partenza treno ore 7:50….
Viaggio andata: TGV
Oltre ai 15 minuti di ritardo in partenza (ahi ahi… quest’alta velocità….), in tutte le carrozze si entra tranquillamente, proprio nella mia invece coda lunghissima e lenta… cerco di capirne il motivo, ma lo realizzo solo al mio ingresso nel treno, e cioè gruppo di una decina di bambine e un paio di bambini, credo sia qualcosa tipo colonia/viaggio dell’oratorio o simili… Intasamento dovuto a mamme e papà palesemente ingombranti e oppressivi, in pieno stile napoletano, bellissima la scena in cui io mi siedo al mio posto, quardo fuori dal finestrino e mi viene un colpo perché ci sono tutti questi genitori accalcati e appiccicati ai finestrini per guardare dentro e salutare le figlie… Le bimbe sono stranamente tranquillissime, c’è parecchio silenzio, sarà grazie all’aria condizionata che qui è a palla e ci sta ibernando tutti… Sono stato addirittura costretto a mettere una maglia che non si abbina con la maglietta che ho sotto!!! Comunque questo TGV tarella parecchio! ( “tarellare”: v. intr. reg., dicesi tarellare l’atto di muoversi a velocità molto elevate rispetto a quelle cui si è abituati).
Aggiornamento quasi alla fine del viaggio: le bambine non sono state poi così tranquille, hanno avuto il loro risveglio… per fortuna ho le cuffie…Anche se un paio di calci e di manate mi sono arrivati lo stesso… Altra cosa, qualcuno che si è ritrovato in piedi c’è, non ne ho capito bene il motivo, forse non han fatto il biglietto e l’han fatto a bordo, boh… Infine, bella la velocità elevatissima con tutto il (solito) panorama che ti sfreccia accanto, c’è però il problema, quando si entra e si esce dalla gallerie, della differenza di pressione che si crea: le orecchie si tappano e fanno un male cane! E non solo a me, a giudicare dalla facce degli altri viaggiatori… Oraio di arrivo previsto: 11.49, vedremo se ha recuperato o no, non so gli orari delle tappe intermedie, ora che ci penso non so neanche quale sia la fermata prima della mia, cavolo quanto sono organizzato! Quindi, oltre a vedere se arriverà in orario, ci sarà anche da vedere se scenderò alla stazione giusta…
Lione, sabato
Ancora una volta scrivo queste righe sul treno, questa volta quello di ritorno, sono appena ripartito da Lione, cambierò a Montpellier (dove il treno non sarà più TGV) e dovrei essere a Tolosa per le 19 circa… il condizionale però è d’obbligo, visto che ho ben 10 minuti per cambiare…
Il treno dell’andata ha infine fatto qualche minuto di ritardo, sono sceso alla stazione giusta e, cosa che dà ancora più soddisfazione, sono riuscito a scoprire il binario del treno di Barbara e a trovarla una volta scesa dal treno! E senza l’ausilio di telefoni cellulari!
Ma come sono stati questi 2 giorni, anzi, queste 26 ore a Lione? Inizio ovviamente dalla stazione, davvero incasinatissima, bisogna passare i primi 5 minuti di totale disorientamento, poi si riesce a capire abbastanza bene come funzionano le cose… Trovata Barbara, siamo andati nel nostro albergo, un 3 stelle trovato su internet a metà prezzo; l’albergo era veramente notevole, e anche vicino al centro e a una fermata della metropolitana, peccato che la zona non fosse così fantastica… che dire, prendendo ad esempio Torino, anche Porta Palazzo e S.Salvario sono vicine al centro e molto collegate… Andando verso l’albergo, infatti, siamo proprio capitati in mezzo a una roba che sembrava tanto il Balon. Non voglio sembrare paranoico, ma passando da lì qualche timore dovuto alla mia bella e inequivocabile borsa da portatile che avevo a tracolla m’è venuto…
Prima visita, la Citè Internationale, una zona di Lione interamente progettata dal nostro Renzo Piano. Un posto veramente fantastico, con svariati centri congressi e alberghi (ovviamente anche un Hilton) ma anche dei palazzi sia di uffici sia di abitazioni, tutti veramente belli! Non deve esser niente male vivere lì!
Lione ha una collocazione strana, è alla confluenza di due fiumi (il Saone e il Rodano), quindi ha una parte a ovest e una ad est dei due fiumi, in mezzo c’è una penisola, che però viene detta isola, che si conclude dove si incontrano i due fiumi. Dopo la zona di Renzo (oramai è mio amico), abbiamo fatto un giro sull’isola centrale e nella parte storica della città, che è ad ovest dell’isola, al di là del Saone, ed è collegata da vari ponti, di cui uno pedonale (la Passerelle du Palais de Justice)… ecco, questo ponte può dare qualche problemino alle persone un po’ sensibili, perché oscilla davvero parecchio, soprattutto al centro, infatti Barbara non era per niente tranquilla, memore del celebre ponte di Foster a Londra…
Il centro di Lione è un sacco vivo! Soprattutto la zona storica, quella al di là del fiume, ci sono tantissimi ristoranti molto carini e invitanti con dehors nelle viette, in più piccoli pub, etc. tutto con un sacco di gente in giro. Passeggiare per quelle vie è molto piacevole, ve lo consiglio! Come oramai sto vedendo in tutto il sud della Francia, e come Amir mi ha insegnato essere tipico anche dei paesi islamici, le attività commerciali qui sono spesso raggruppate insieme in vie o in quartieri. Soprattutto i posti in cui si mangia o in cui ci sono divertimenti, trovi vie piene solo ed esclusivamente di ristoranti, poi una via con tante discoteche una accanto all’altra, altre vie piene di “kebabbari”… La scelta del ristorante è stata molto difficile, perché ce n’erano diversi molto curiosi e che ci sarebbero piaciuti, abbiamo poi optato per un “ristorante agricolo”, o qualcosa di simile, comunque abbiamo mangiato molto bene.
Prezzi della zona? Difficile stare sotto i 20 euro per una cena decente, si sta tranquillamente sotto i 30 uscendo a pancia piena e stando su piatti di prezzo medio. Credo di poter dire che è un ottimo rapporto qualità-prezzo!
Il fine serata è stato speso in un pub gestito da un texano e con cui ho discusso (in maniera allegra e simpatica, non cattiva) perché secondo lui “doppio malto” non significa nulla e che siamo solo noi Italiani a chiedere le birre doppio malto, nessun altro… Gli ho indicato allora una “Chimay”, birra belga, che vendeva in bottiglia dicendogli: “Quella è una doppio malto” e facendo una bella faccia da schiaffi, convinto della mia affermazione, ma effettivamente abbiam letto l’etichetta insieme e non c’era scritto niente di simile… Insomma, verificherò questa teoria documentandomi e vi farò sapere se avrò scoperto una cosa che mi stupirebbe parecchio! In particolare chiederò lumi al nostro compagno tedesco…
Lione, domenica
In mattinata, dopo la colazione a buffet dell’albergo, ci siamo diretti ancora verso la zona ovest, questa volta per prendere la teleferica che ci ha portati in cima alla collina, dominata dalla Basilica Notre-Dame de Fourviere. Davvero bella e imponente, nonostante abbia poco più di cento anni. La vista dalla terrazza panoramica sarebbe bella perché si vede davvero tutta la città da lì, però tutto sommato non c’è poi molto da vedere oltre a tantissime case (sapevate che Lione è la seconda città della Francia come dimensione?). Dopo la visita alla cattedrale (con qualche minuto di messa in francese compreso), abbiamo anche visto un teatro Romano, che dovrebbe essere, fuori dall’Italia, il più grande rimasto. Per noi Italiani viziati (parlando dei resti romani), nulla di particolarmente sconvolgente…
Dopo la discesa dalla collina, pranzetto semplice in una boulangerie nella stessa zona di sabato sera, poi passaggio in albergo a riprendere le borse e trasferimento in stazione, questa volta con i mezzi e non a piedi, per evitare di ripassare in certe zone…Anche se alla fermata del tram c’erano dei bellissimi soggetti, alcuni dei quali dormivano sulle panchine con parecchie bottiglie intorno… Tutto è andato tranquillamente, in ogni caso, siamo arrivati in stazione e dopo un po’ sono salito sul TGV che mi riportava a Montpellier e quindi ho dovuto salutare Barbara, che partiva mezzoretta dopo..
Viaggio ritorno: TGV e non
Tutto ok il viaggio di ritorno, non fosse che stavolta ero vicino al finestrino e che la signora col posto a fianco al mio, che doveva per forza alzarsi per farmi sedere, fosse con le stampelle e ginocchiera rigida…non è stata molto comoda la cosa, oltre al fatto che quasi mi stavo sentendo in colpa…
Il cambio a Montpellier è stato molto più divertente! Arrivato sul binario, ho scoperto come mai i francesi riuscissero a piazzarsi sul binario proprio in corrispondenza della carrozza su cui dovevano salire, mentre io dovevo ogni volta farmi chilometri per beccare la mia… Facile, c’è una specie di display con su scritto “Composition des trains” (credo…) con lo schemino del treno, le carrozze numerate e le lettere di riferimento del binario, così puoi già sapere dove arriverà! Così mi sono piazzato sotto la lettera “T”, visto che la mia carrozza (la 13) sarebbe arrivata lì e pensando: “Azz, sono proprio avanti ‘sti francesi…”. Arriva il treno, la carrozza che si ferma davanti alla T è la numero 2… Mi faccio quindi tutto il binario per andare in fondo al treno (stavolta anche tutti i francesi), arrivo fino alla fine del binario pensando “Ma ‘sti cazzo di francesi, fanno i fighi con ‘sta roba e poi funziona a cappella”, ma l’ultima carrozza raggiungibile è la numero 7, il treno continua ma non c’è marciapiede… in pratica si era fermato molto prima. A quel punto è arrivata la polizia ferroviaria, ha fermato tutte le persone che scendevano/salivano, ha chiuso le porte, quindi il treno ha iniziato a muoversi… Con il dubbio di non aver capito bene e che in realtà il treno fosse semplicemente ripartito, ho seguito speranzoso la mia carrozza numero 13 dopo che mi era passata davanti fino a quando il treno ha smesso di avanzare e si sono aperte le porte… Indovinate dov’ero? Sotto la T!
Il viaggio è quasi concluso, sono quasi a Tolosa, ma ho un paio cose strane da segnalare: il fatto che per tutto il viaggio ho tenuto il pc sulle gambe (sul TGV avevo il tavolino) e che lo abbia usato anche da scaldotto per la pancia data la solita aria condizionata, ma soprattutto un fantastico bibitaro! Non so bene cosa gli stesse capitando, ma ha passato mezzora in uno scomparto accanto al mio che credo sia dedicato al rifornimento tirando giù dei cristoni incredibili, ad ogni curva, frenata o accelerata…credo di aver sentito qualche bestemmia francese, ma vista la mia conoscenza della lingua non ne sono sicuro… E’ vero che anche questo treno è veloce e sballotta un po’ in queste manovre, ma credevo che gli addetti ai lavori ci fossero abituati… mah… Ci sono quasi, spero di trovare Amir o chi per lui che dovrebbe essere venuto a raccattarmi…
Ultimo passo, ovviamente, la pubblicazione di questo post... Mentre sono qui in stanza a lavorare per una consegna che abbiamo domani... Buona notte a voi che potete andare a nanna....
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