giovedì 28 giugno 2007

Barbecue e Italia-Brasile

Rieccomi!
Qui le giornate passano lavorando parecchio, oggi però c'è stata la piacevole novità del barbecue a pranzo!

Barbecue = Barba e culo
Eh, già, come ci ha spiegato Vincent, il ragazzo francese del nostro gruppo, la parola francese "Barbecue" deriva dall'antico modo di fare la carne sul fuoco. Pare infatti che si mangiasse in tal modo la carne di capra, in quei casi il malcapitato ovino veniva infilzato dallo spiedo, passando dalla bocca (barba) e uscendo dal... "cue".
Quindi, Barbecue letto come Barb-e-cue significa "Barba-e-culo".

Dicevo del barbecue, qui con oggi si è definitivamente concluso l'anno scolastico, quindi a pranzo mensa chiusa e barbecue all'aperto gentilmente offerto da Supaero. Sicuramente non una cosa eccezionale, non si è mangiato nè chissa quanto, nè chissà quanto bene, però in ogni caso un pranzo piacevole, allietato anche da una giornata FINALMENTE stabile, con un bel sole. Il tempo, infatti, finora è sempre stato estremamente variabile, con caldo torrido capace di tramutarsi in pioggia e freddo nell'arco di un quarto d'ora, per poi magare tornare un'altra mezz'ora dopo, e così via...

Ho anche delle foto, anzi, le ha fatte Stewart, ma non ho ancora avuto il tempo di farmele passare... ne aggiungerò qualcuna alla slideshow appena possibile...

Italia-Brasile
Già che ci sono, vi racconto anche del match contro i brasiliani giocato ieri a calcio a 5 in palestra... Anzi, inizio dal primo Italia-Brasile, quello giocato venerdì scorso e di cui vi avevo accennato.

Beh, la volta scorsa è stato un successo su tutta la linea, prima partitella noi italiani contro i brasiliani (con l'aggiunta di un francese), stravinta 6-2!
Si sono poi aggiunti a loro due franco-algerini, giocatori della squadra di calcio a 5 di Supaero, molto bravi e soprattutto allenati e freschi come rose...
Risultato? 5-2 per noi!!!
Gran giornata, quindi, con Salvo realizzatore di 4 gol, io ne ho fatti 3 (e 3 pali), 1 Stewart, 1 C. e 1 Ale (con anche un palo da 15 m che vibra ancora...).

Ma torniamo all'amara verità della rivincita che abbiamo giocato ieri sera. Differenze rispetto alla prima gara: noi senza Salvo e C. (leggermente infortunati), loro con un nostro prestito "Italiano", Alberto, un ragazzo italiano che abbiam conosciuto qui e che avrebbe dovuto giocare con noi, passato da loro per inferiorità numerica.
Uno di loro (Julien) giocava a piedi nudi e finalmente si sono sentiti quelle belle urla tipo "Joga, joga!" oppure "Saliu!", insomma, finalmente si giocava contro dei Brasiliani con la B maiuscola!

Inizio incoraggiante con un perentorio 5-1 per noi! Poi però ci siamo mangiati un sacco di gol fatti (io per primo...), ne abbiamo regalati un sacco a loro... e ci siamo ritrovati sul 6-6!

Ultimi minuti concitati, con noi che andiamo sul 7-6, poi subiamo il pareggio... e a un minuto dalla fine ecco un'altra nostra leggerezza difensiva e subiamo l'8-7 per loro, proprio ad opera di Alberto... Come Italia-Francia del 2000!
Insomma, una sconfitta per certi versi immeritata e che brucia per tutte le occasioni buttate via e per quelle regalate ai brasiliani.... Loro però han giocato bene e non han rubato nulla.
Score italiano: Stewart (3), io (2), Ale (1), Sandro (1), con Amir superlativo in porta.

Ci vorrebbe ora la bella, sarà difficile organizzarla perché loro ripartiranno lunedì...

Campus vuoto
Per la cronaca, il campus già si stava progressivamente svuotando, da lunedì praticamente non ci sarà più nessuno oltre noi... Almeno torneranno gli americani, che son gli unici a fare più casino di noi quando parlano...pure troppo ogni tanto...

Ciao a tutti!

lunedì 25 giugno 2007

A Peso Morto su un Gomito

Ciao a tutti.
Oggi giornata molto impegnativa a livello "istituzionale", visto che in mattinata abbiamo avuto il meeting con l'azienda che segue il mio gruppo e nel pomeriggio abbiamo avuto la review con i tutor...
Per scaricare le tensioni, ovviamente, a fine giornata ci siamo dati alla solita partitella di calcio, questa volta 3 vs 3 in palestra, giocando di traverso e con le porticine.

Prima partita Io, Salvo (zoppo) e C. contro Ale, Stewart e Daniele vinta per 10-8; poi, causa defezione di Daniele, partita 2 vs 2 + Salvo "jolly" (noi lo chiamavamo Mignotta) che a ogni gol fatto passava all'altra squadra. Questa partita ahimé l'abbiamo persa, non so bene se 10-6 o 10-7, comunque molto combattuta anche questa, quello che ha spezzato le gambe è stato il mio bellissimo autogol, ma anche una Mignotta criticabile a livello di imparzialità (contro di noi 5 gol fatti, insieme a noi zero)...

Visto che non ho molto altro da raccontarvi, e vista soprattutto la tanta curiosità generata nei vostri animi, passerò a raccontare in maniera romanzata la mia caduta di venerdì...

Come diverse altre volte era già accaduto, a fine giornata ci recammo al campetto di basket per un calcetto a porte piccole (nello slideshow a destra si vedono un paio di foto dello sport in questione...). Giunti in prossimità della adiacente palestra, ci sovvenne l'idea di gonfiare il pallone con il compressore ivi
situato. Data la poca voglia di recarsi al non troppo lontano Post de Garde per farsi consegnar le chiavi, il Genio si intrufolò all'interno tramite finestra.

Sebbene tal pratica possa apparir bizzarra al lettore, tale non è da considerarsi. Anzi, trattasi esser pratica assai comune quella di usufruir della palestra senza andare a prendere le chiavi (nonostante se ne abbia tutto il diritto). Ma non vi tedio oltre con queste siffatte ciufole perché non fu codesto il modo in cui il Genio cadde rovinosamente.

Riempita d'aere la sfera di gomma e pseudo-cuoio utilizzata per il giuoco del calcio, il Genio, notata una porta secondaria lasciata inavvertitamente aperta, decise di tornare al campo da gioco percorrendo un cammino lievemente più lungo ma che appariva meno impervio, evitando ulteriori scavalcamenti. Tale tesi, però, in pochi istanti si rilevò azzardata e pericolosamente errata.

Giunto a circa metà dell'alternativo percorso e in vista del campo da gioco occupato dai compagni in fremente attesa della sfera, il Genio decise di alleviar le loro pene deliziandoli con uno dei suoi deliziosi e sinfonici lanci, recapitando loro sfera in un minor tempo. "Ahi quanto a dir qual era è cosa dura" non accorgersi dell'instabile suolo su cui i suoi piedi e la sfera in quell'istante si posavano....

Nello stesso attimo in cui il piede libero di calciare sfiorò il pallone, il suo simmetrico arto, che in tal momento sosteneva l'intero peso corporeo, decidette di inseguire il pallone e partire insieme ad esso nel viaggio verso il campo da gioco, lasciandosi cullare dal dolce massaggio che i piccoli sassi concedevano alla suola della sua scarpa e dimenticandosi di uno strano effetto fisico che taluni chiamano "attrito"...

La caduta quindi avvenne non come l'inflazionata e banale "scivolata su buccia di banana", con piede d'appoggio che decolla verso l'alto, seguito da tonfo... La caduta fu molto più diretta, direttamente verso terra, senza sollevare minimamente il corpo verso l'alto, ma spingendolo solo con forza verso il basso... L'impatto fu sì fulmineo che le mani neppure trovarono tempo e modo di frapporsi al violento e repentino contatto con il suolo. Rimase solo il sordo rumore dell'impatto e l'odore di gomma bruciata...

Sintesi: calciando il pallone mentre ero sulla ghiaietta, il piede d'appoggio m'è partito via e sono caduto su gomito e chiappa sx senza neanche avere il tempo di metter giù le mani. Un male! Non riuscivo neanche ad urlare talmente mi mancava il fiato!!! Giuro che dopo c'era puzza di gomma bruciata, la suola della scarpa!!! Non esagero!
La caduta è stata talmente verticale che adesso ho un "buco" vero e proprio sul gomito lasciato da un sassolino, solo ora sta finendo di cicatrizzare... Oltre a diversi graffi parecchio profondi.
(Se vedete bene le foto della "ricerca del Graal" vedete un gran bel cerotto sul gomito...)

Comunque, sto benone, a parte un gomito molto poco estetico...

Un saluto, gente!!!

domenica 24 giugno 2007

In viaggio sulle orme dei Catari

Buongiorno a tutti!
Già vi mancavo, vero?
Come vi scrivevo nel primo post, le gite dei weekend avrebbero avuto uno spazio a parte, quindi perché non iniziare proprio con l'ultima, quella di ieri (Sabato 23 giugno), ovvero la gita dedicata ai castelli dei Catari?
Chi erano i Catari (detti anche Albigesi)? Non sto a darvi troppe spiegazioni, wikipedia offre un'ottima sintesi, la cosa più interessante è che si narra che i Catari, definiti eretici dalla Chiesa e dalla Francia (invidiosi del loro potere che si stava espandendo) fossero in possesso del Tesoro dei Templari e che
possedessero anche il Santo Graal!


Rennes-Le-Chateau
Ovviamente l'itinerario non poteva che iniziare da una delle chiese più famose e misteriose, che grazie anche al libro "Il Codice Da Vinci" ha accresciuto la sua fama.
Partiti in mattinata da Tolosa, facciamo una sosta in quel di Couiza per rifornirci di viveri a un Despar (il
nostro itinerario prevedeva pranzo al sacco, risultato baguette, companatico e per me e il Principe un dolcino "fico e noci" dall'aria buona ma devastante) e per recuperare cerotti e Compeed in farmacia, visto che il genio che sta scrivendo queste righe venerdì ha pensato bene di distruggersi un gomito cadendo a peso morto sulla ghiaia.
Senza divagare troppo, torniamo al nostro viaggio mistico in cui raggiungiamo la famosa chiesa.


Arrivati nel paesino, la prima cosa che vediamo è la bizzarra (e per niente Catara) Torre Magdala, bella e con una vista di tutta la vallata davvero suggestiva, fatta costruire nel XIX sec. dal misterioso Cardinale Sauniere, lo stesso che restaurò la famosa chiesa. Evitato l'interno della torre, ci dirigiamo
appunto alla chiesa di
Rennes-Le-Chateau, che ovviamente non poteva che esser dedicata a Maria Maddalena...
L'impatto con la chiesa è difficile da descrivere, è una chiesa piccola e nascosta in mezzo alle case, ma appena ce la si trova davanti sembra di essere in un set cinematografico.
Dicevamo dei lavori di restauro fatti da Sauniere, beh c'è davvero da chiedersi come in un paesino tanto piccolo e sperduto il prete abbia trovato i soldi
necessari a far diventare così ricca una chiesetta. Spero che dalle mie foto si riesca a rendere l'idea.
Sicuramente ancora più suggestivo è il giardino annesso alla chiesa, con l'ingresso un po' inquietante al cimitero (con tanto di teschio piratesco) ma soprattutto con la croce al centro e il suo basamento ai cui piedi ci sono diverse
"coppe" e dove c'è la tanto famosa scritta "Christus A.O.M.P.S. defendit" che ancora oggi non è stata chiaramente decifrata.

Io in realtà l'ho fatto, non posso ovviamente scrivere qui il significato, ma le foto testimoniano come io abbia trovato il Santo Graal e come esso ora sia in mio
possesso...


Il Castello di Termes

Conclusa la visita alla chiesa, ci dirigiamo in direzione Termes facendo una breve sosta ad Arques per vedere solo da fuori il castello (niente di che). Arriviamo quindi a Termes e dopo una salita a piedi di una ventina di minuti (sotto un sole abbastanza massacrante) raggiungiamo il castello, o meglio raggiungiamo quello che ne rimane.
Termes fu una delle più strenue roccaforti catare e cedette all'assedio francese solo a causa della dissenteria provocata dal cattivo mantenimento delle cisterne d'acqua, sì avete capito bene. Il castello fu distrutto nel XVII secolo perché divenuto covo di briganti. Le rovine sono comunque molto interessanti, la cosa più bella e intrigante rimasta in piedi è la finestra con apertura a forma di croce di quella che fu la chiesa. Sicuramente la cosa aggiunge un leggero alone di mistero e anche di misticismo al luogo.

Il Castello di Peyrepertuse
Ultimo castello del nostro itinerario è quello che noi abbiamo per semplicità rinominato quello di Pimperepettennusa (non molto diverso dal nome francese).
Passati attraverso villaggi in cui probabilmente alla nostra vista gli autoctoni avran detto: "Guardate, è arrivato un altro cavallo di ferro! E' già il terzo quest'anno!", arriviamo al parcheggio posto sotto l'imponente muraglia del castello, dove ci aspetta una mezzoretta di salita a piedi tra qualche frasca e su gradini di pietra che ti ingannano con la loro poca rugosità ma che si rilevano trappole scivolose quando meno te lo aspetti.
Contornata da lunghissime mura costruite in una conformazione a punta che termina sul ciglio della montagna, i resti della fortezza sono davvero belli, sembra di fare un salto indietro di 800 anni immaginando Ser Guillame (l'ultimo ad abbandonarla) che dalla cima della fortezza può tenere d'occhio entrambe le valli, quella a Nord e quella a Sud. Si vede anche il vicino castello di Queribus, che non abbiam fatto in tempo ad andare a visitare, e stando anche a quanto dice la guida dovrebbe vedersi anche il mare, ma il cielo era un po' nuvoloso e la vista non era abbastanza nitida. Peccato!
Come spero possano dimostrare alcune foto, la vista è davvero mozzafiato, a strapiombo sulle rocce della montagna; peccato solo per il panorama che, in generale in questa zona della Francia, non offre nulla di speciale, anzi è molto monotono. Quando fai dei viaggi, nonostante le centinaia di chilometri che puoi percorrere, il paesaggio attorno è sempre lo stesso!

Far Benzina in Francia

Finita la visita (ore 20), l'episodio più "divertente" della giornata.

Nel caso vi trovaste in Francia in macchina, eccovi una breve lezione: FATE BENZINA DI GIORNO!
I self-service qui accettano SOLO carte di credito, e fin qui potrebbe anche andar bene, peccato che MasterCard e Visa le accettino solo se con microchip. Con la banda magnetica accettano solo American Express (o almeno così pare, nessuno di noi ce l'ha e non ne siamo sicuri...). La cosa è assurda, anche perché ovunque si paga senza problemi anche con la Visa Electron (anche la postepay), anche dagli stessi benzinai! Solo i distributori automatici non le acettano.
Ci ritroviamo così in riserva in mezzo a strade in cui passa una macchina ogni 5 minuti e nessuna di quelle si ferma a far benzina... Dopo qualche tentativo sbracciando a bordo strada riusciamo a fermare un paio di macchine, la seconda è guidata da un tizio che si offre di aiutarci, paga lui per noi e noi gli diamo i soldi in contanti...

Perpignan (con festa di Saint Jean)

(per le foto, ringrazio Amir)
Dopo aver perso più di un'ora in quest'avventura, ci dirigiamo verso la vicina Perpignan, città molto vicina al Mediterraneo e molto vicina alla Spagna. L'impressione principale appena arrivati è subito quella di accorgersi di essere vicini al mare, anche se è a 15 km di distanza, l'aria, la gente, i dehors dei ristoranti in piazza.
In più, capitiamo in questa simpatica città proprio la sera in cui ci sono i festeggiamenti di Saint Jean! Sì, lo stesso S. Giovanni che festeggerete stasera a Torino.
Ceniamo in un ristorantino con cibo spagnolo molto carino, notevole il bagno dove una copertura di cellophan scorre sopra l'asse tutte le volte che vuoi sederti. Faceva venir voglia di sedertici anche se non ne avevi bisogno! Sarebbe più che altro servito dopo la cena, visto che il piatto comprendeva "Bolas" di carne con fagioli bianchi...
Giusto il tempo di pagare il conto e iniziano i fuochi d'artificio (no, non i miei... quelli veri) da quello che credo sia il castello della città, ma dato il buio e la fugace visita potrebbe essere anche un normale palazzo.
Comunque il palazzo/castello è sul fiume, i fuochi d'artificio sono stati davvero bellissimi, con musica e giochi di luce, è stata una delle poche volte in cui sono riuscito a dire che lo spettacolo è stato più bello dei nostri fuochi... Quest'anno purtroppo non potrò fare il raffronto, ma almeno posso dire di aver visto i fuochi di S. Giovanni lo stesso!!!

Finiti i fuochi ovviamente torniamo al campus, distrutti; arriviamo alle ore 2:00, stiamo svuotando la macchina quando
io e C. ci accorgiamo di aver dimenticato una cosa: il dolcino "fico e noci" comprato al Despar la mattina... Ovviamente, non potendolo buttar via, potete immaginare come il fine serata sia stato "dolce", accompagnato da birretta fresca...


giovedì 21 giugno 2007

Primo mese a Tolosa


Benvenuti!

Finalmente anche io apro un blog… Lo so, nessuno ne sentiva la mancanza, ma qualcuno me lo aveva chiesto un po’ di volte… In principio non ne ero convinto, anzi ero profondamente contrario, poi alla fine questa voglia mi è venuta, più che altro per tenere in qualche modo un ricordo di questi mesi che passerò all’estero. E anche per soddisfare un po’ la mia voglia di scrivere.

Ora, però, è già passato più di un mese dall’inizio della mia avventura, quindi come fare?

Semplice, o forse no, ma farò così: in questo post vi farò una breve (per quanto possibile) sintesi di questo mese, tralasciando le gite dei week-end di cui parlerò successivamente, quando non avrò un bel niente da raccontare… Sicuramente tralascerò qualcosa, ma quando mi verrà in mente la racconterò, come un flash-back, come quei film che iniziano con la storia che è già iniziata, si passa quindi a un lungo excursus sull’inizio della storia e poi durante lo svolgimento lasciano spazio a qualche flash-back che rende più chiara la storia presente…

Mi sono spiegato bene? Sicuramente no, ma comincio lo stesso.

I compagni di viaggio

E’ innanzitutto doveroso indicare nomi e facce dei miei compagni di master, altrimenti sarebbe molto difficile capire ogni volta di chi sto parlando.

In alto (da sx): Alex (Axel), Daniele (Mi’Zio/Jules Verne), Salvo (il Maestro/CabinMan), Amir (il Capitano), Sandro (Tony Rap/Lupin). In basso (da sx): Stewart (Steward/Suerte/Zona Cesarini/Larsen/Alzatore), C. (il Principe) [che vuole la sua privacy] e, ovviamente, il sottoscritto.

Nei tre riquadri, da sx, Cosimo (Padre Pio/Pianista sull’Oceano), Alessandro (Bombolo) e Vincent (Jones).

Da aggiungere c’è che siamo tutti Italiani (9), a parte Alex (Tedesco) e Vincent (Francese).

Arrivo a Tolosa e sistemazione

Partenza da Torino-Caselle sabato 19 Maggio’07, in macchina, protagonisti Cosimo, Sandro, C., Ale, Amir, Stewart e io, ovvero 7 persone in 3 macchine. Sembra avanzi un sacco di posto, vero? Beh, scordatevelo, macchine stracariche e al ritorno a quanto pare sarà peggio.

Ad ogni modo, dopo un viaggio che doveva iniziare alle 10 ed è iniziato alle 10.40 (anche per colpa mia, sì…) e che è terminato alle 19.50 condito da diverse soste e un paio di foto scattate da un famoso e gentilissimo fotografo francese chiamato Autò Velòcs, giungiamo al campus SUPAERO.

Ad accoglierci al “Poste de Garde”, dei simpaticissimi signori che ci informano del fatto che le nostre camere risultano prenotate dal successivo lunedì in poi… Grasse risate accompagnano la gag dei signori appena conosciuti, seguite poi da musi molto lunghi e incarogniti dovuti alla scoperta che quella non fosse una gag cabarettistica… In ogni caso tutto si riesce a risolvere e riceviamo le chiavi delle nostre camere, non prima di essere stati (sempre gentilmente) avvisati che il ristorante del campus è chiuso proprio in quel week-end…

Il campus

SUPAERO è una scuola molto esclusiva qua in Francia, il campus come concetto ricorda in parte quelli che abbiamo visto durante la nostra adolescenza nei telefilm americani (esatto, parlo proprio di Beverly Hills 90210), anche se esteticamente molto più grezzo. Ci sono diverse palazzine, cioè i dormitori (3), la mensa, i laboratori e i complessi dove ci sono le aule, oltre ovviamente agli uffici dei prof., infine “last but not least” la palestra e la piscina. Insomma, tutto molto a portata di mano e in un unico grande complesso, pensate che bello alzarsi la mattina dieci minuti prima di andare a lezione, una volta finito farsi un’oretta di piscina e dopo altri 10 minuti essere già nella propria stanza… Quando lo capiremo anche in Italia sarà troppo tardi…

Grossa pecca del campus: è isolato dalla città e da tutto il resto. In macchina ci va 1 quarto d’ora per arrivare in centro, in più cercare parcheggio (cosa non molto facile qui… e se lo dico io…), in bici mi dicono ci vadano 20-30 minuti… Per fare la spesa o si va a piedi a un discount qua vicino o in macchina fino a un Carrefour, anche quello a 1 quarto d’ora… Vi dico solo che il discount si chiama “Le Mutant”, quindi si va sempre al Carrefour…

I Francesi

Occorre qui fare una grossa, grossissima distinzione tra i Tolosiani e gli studenti SUPAERO.

Iniziando dai secondi, questi ragazzi prima di entrare qua dentro, una volta finito quello che da noi è il liceo, fanno ben 2 anni di scuola di preparazione per poter entrare in questa scuola, studiano praticamente solo matematica e fisica… Insomma, per 2 anni fanno una vita da sfigati, poi arrivano qui a 21 anni e scoprono la vita, vivere da soli, birra, etc… quindi non sanno minimamente regolarsi, sembra di vedere dei 14/massimo 16enni nel corpo di 21enni… e comunque rimangono dei nerds. La cosa più assurda: arrivati qui, ti aspetti di salutare da subito quelli della tua palazzina. O almeno di salutare quando li incroci per la 10 volta. No, sbagliato, ci provi con “Hi!”, “Ciao!”, “Salut!”, “Bonjour!”… niente da fare, non rispondono, ti salutano solo ed esclusivamente:

  • Quando TU stai mangiando (quando mangiano loro non ti cagano)
  • Quando sei al bagno

Non chiedetemi perché, è così e basta, non c’è una spiegazione…

I Tolosiani sembrano parecchio diversi, invece. Dico “sembrano” perché visto l’isolamento del campus non me la sento ancora di dire di conoscere bene la città e i cittadini. Devo dire però che sono rimasto molto stupito, sapevo che i Francesi sono MOLTO diversi da regione a regione (ci credo, hanno la nostra stessa popolazione ma il quadruplo della superficie…), ma la mia limitata conoscenza della Francia a Parigi e alla Costa Azzura mi portava ad avere certi preconcetti che qui trovano molte meno conferme…

Innanzitutto, si sforzano molto di più di capire quello che stai dicendo, una delle mie idee dei francesi era che se non pronunciavi perfettamente le parole loro facevano finta di non capirti, o almeno questo mi è capitato praticamente sempre quando ero stato nei suddetti posti. Qui sarà la vicinanza alla Spagna, l’origine occitana, l’influenza araba, ma addirittura capiscono ME quando spiaccico qualche parola di francese… io che notoriamente non so una mazza… Altra cosa, qui ho trovato diverse persone (anche se comunque poche…) capaci di parlare Inglese; per carità, mai ai livelli di Germania, Olanda, Svezia, etc., ma se onestamente confronto qui con l’Italia ahimé… però siamo CAMPIONI DEL MONDO, e ogni tanto fa bene ricordarlo!

I Non Francesi

Partiamo ovviamente dagli Italiani, qui ne abbiamo conosciuti 3, uno è andato via poco dopo il nostro arrivo (giusto in tempo per venderci il suo frigo usato.. grazie Gianni!!!). Mauro e Alberto, invece, sono ancora qui (anche se ancora per pochi giorni) e si sono rivelati dei bravissimi ragazzi, semplici e simpatici, sempre pronti a darci una mano, davvero fantastici!

Due settimane dopo il nostro arrivo è giunto un gruppo di studenti Americani, un gruppo molto eterogeneo devo dire (oltre al fatto che di veri Americani ce ne sono pochi), sono più piccoli (max 21 anni) e in alcuni casi si nota parecchio. Abbiamo legato un po’ di più con 3-4 ragazzi, a dire la verità gli unici a sembrare un po’ più svegli, più che altro vengono sempre a chiedere qualcosa, anche cose stupide, ma hanno ogni giorno un buon motivo per venire a bussarti e chiedere… Difetto principale: ogni volta che ti incrociano per le scale non si limitano MAI a un semplice “Hi!”… No, devono SEMPRE aggiungere un “How is it going?” oppure un “How do you feel today?”, “What did you do yesterday?”, “What are you doing tonight?”… Tutto questo anche se la stessa persona l’hai incontrata 5 minuti prima!

New entry (giusto di ieri sera): i Brasiliani!

Conosciuti perché ieri ci abbiamo giocato contro a calcetto… vinto o perso? Tenete un po’ di suspence, nei prossimi giorni (magari già domani) farò una sintesi dell’incontro, con commenti e interviste “a freddo”. Loro comunque molto simpatici, credo ci giocheremo altre volte contro perché ci siamo molto divertiti!

Il Lavoro

Già, sono qui anche (in teoria soprattutto) per lavorare… In realtà anche se dal racconto che ho scritto finora non sembrerà, qui stiamo lavorando parecchio, ogni mattina iniziamo alle 9.15 e in teoria dovremmo finire alle 18… in questi giorni però spesso e volentieri (mica tanto volentieri) prima delle 18.30/18.45 non si finisce… Stiamo però lavorando bene e sono convinto che otterremo dei buoni risultati alla fine… Ma non vi annoio oltre perché so già quanto vi interessi la cosa…

Lo Sport

Già detto del calcetto, occorre precisare che ci sono 2 possibilità: calcetto a 5 in palestra e 4 contro 4 all’aperto sul campetto da playground con porte molto piccole (senza portiere).

Ma lo sport del momento è il calcio-tennis (che già molti francesi ci hanno copiato), dove Alessandro regna incontrastato… nel 4vs4, invece, qualche batosta dalle squadre del sottoscritto se l’è presa…

C’è anche un campo in erba che è utilizzato sia per il rugby, sia per il calcio a 11; di traverso ci sono anche le porte per giocare a 7, in quest’ultimo modo abbiamo provato una sola volta ma eravamo troppo pochi e non ne è uscito un granché.

C’è poi una bella piscina coperta e la palestra per far pesi. Nella palestra in cui si gioca a calcio a 5, si gioca anche a pallavolo e a basket. Nota la mia passione per la palla a spicchi, ho conosciuto il capitano della squadra di basket e mi ha detto che potevo andare a giocare… Io lo avrei fatto volentieri, se non fosse che non mi fa mai sapere nulla (ed è passato un mese), sarà perché lo becco di sera ed è sempre ubriaco (ved. Par. “I Francesi”). Se riuscirò nell’impresa di giocare, lo scriverò sicuramente…

I Divertimenti

Eccomi all’ultima parte, sono contento che qualcuno ce l’abbia fatta a leggere fin qui senza addormentarsi o passare alla pagina della gazzetta per seguire le ultime di calciomercato!

Tolosa è una città con parecchi studenti (la seconda in Francia dopo Parigi), quindi la sera è una città davvero VIVA (qualche volta forse troppo, visto come si riducono molti ragazzi la sera…)! Pub, disco-pub e anche un paio di discoteche, strapieni di gente e purtroppo anche di fumo. Eh, sì, qui ancora non c’è nessuna legge anti-fumo e tutti noi Italiani avevamo perso l’abitudine ad uscire da un locale con gli occhi rossi, la gola che brucia e i vestiti da mettere subito in lavatrice… Quando esci qui non devi vestirti bene, devi metterti la roba sporca, tanto quando torni a casa è molto ma molto peggio…

Quando uscire a Tolosa? Personalmente consiglierei il giovedì e il venerdì sera. Stop. Unico “inconveniente” sono i locali che alle 2 iniziano a chiudere, ma almeno c’è un buon mix di vitalità ma senza avere troppa ressa ber bersi qualcosa; il sabato i locali restano aperti fino a tardi, ma quando siamo usciti (in realtà soprattutto gli altri, io praticamente mai il sabato) non è mai stata un granché la serata… Forse proprio perché c’è troppa gente, o perché c’è semplicemente la gente “sbagliata”, non so bene il motivo…

Non so. Io il weekend preferisco impiegarlo per fare qualche gita nei dintorni, ci sono posti veramente validi! Ne abbiamo già visitati diversi, ma come vi dicevo all’inizio di questo lunghissimo ma necessario post, ve ne parlerò in un altro momento… Per ora vi saluto e vi auguro una splendida giornata!

Gigio.