Benvenuti!
Finalmente anche io apro un blog… Lo so, nessuno ne sentiva la mancanza, ma qualcuno me lo aveva chiesto un po’ di volte… In principio non ne ero convinto, anzi ero profondamente contrario, poi alla fine questa voglia mi è venuta, più che altro per tenere in qualche modo un ricordo di questi mesi che passerò all’estero. E anche per soddisfare un po’ la mia voglia di scrivere.
Ora, però, è già passato più di un mese dall’inizio della mia avventura, quindi come fare?
Semplice, o forse no, ma farò così: in questo post vi farò una breve (per quanto possibile) sintesi di questo mese, tralasciando le gite dei week-end di cui parlerò successivamente, quando non avrò un bel niente da raccontare… Sicuramente tralascerò qualcosa, ma quando mi verrà in mente la racconterò, come un flash-back, come quei film che iniziano con la storia che è già iniziata, si passa quindi a un lungo excursus sull’inizio della storia e poi durante lo svolgimento lasciano spazio a qualche flash-back che rende più chiara la storia presente…
Mi sono spiegato bene? Sicuramente no, ma comincio lo stesso.
I compagni di viaggio
E’ innanzitutto doveroso indicare nomi e facce dei miei compagni di master, altrimenti sarebbe molto difficile capire ogni volta di chi sto parlando.
In alto (da sx): Alex (Axel), Daniele (Mi’Zio/Jules Verne), Salvo (il Maestro/CabinMan), Amir (il Capitano), Sandro (Tony Rap/Lupin). In basso (da sx): Stewart (Steward/Suerte/Zona Cesarini/Larsen/Alzatore), C. (il Principe) [che vuole la sua privacy] e, ovviamente, il sottoscritto.
Nei tre riquadri, da sx, Cosimo (Padre Pio/Pianista sull’Oceano), Alessandro (Bombolo) e Vincent (Jones).
Da aggiungere c’è che siamo tutti Italiani (9), a parte Alex (Tedesco) e Vincent (Francese).
Arrivo a Tolosa e sistemazione
Partenza da Torino-Caselle sabato 19 Maggio’07, in macchina, protagonisti Cosimo, Sandro, C., Ale, Amir, Stewart e io, ovvero 7 persone in 3 macchine. Sembra avanzi un sacco di posto, vero? Beh, scordatevelo, macchine stracariche e al ritorno a quanto pare sarà peggio.
Ad ogni modo, dopo un viaggio che doveva iniziare alle 10 ed è iniziato alle 10.40 (anche per colpa mia, sì…) e che è terminato alle 19.50 condito da diverse soste e un paio di foto scattate da un famoso e gentilissimo fotografo francese chiamato Autò Velòcs, giungiamo al campus SUPAERO.
Ad accoglierci al “Poste de Garde”, dei simpaticissimi signori che ci informano del fatto che le nostre camere risultano prenotate dal successivo lunedì in poi… Grasse risate accompagnano la gag dei signori appena conosciuti, seguite poi da musi molto lunghi e incarogniti dovuti alla scoperta che quella non fosse una gag cabarettistica… In ogni caso tutto si riesce a risolvere e riceviamo le chiavi delle nostre camere, non prima di essere stati (sempre gentilmente) avvisati che il ristorante del campus è chiuso proprio in quel week-end…
Il campus
SUPAERO è una scuola molto esclusiva qua in Francia, il campus come concetto ricorda in parte quelli che abbiamo visto durante la nostra adolescenza nei telefilm americani (esatto, parlo proprio di Beverly Hills 90210), anche se esteticamente molto più grezzo. Ci sono diverse palazzine, cioè i dormitori (3), la mensa, i laboratori e i complessi dove ci sono le aule, oltre ovviamente agli uffici dei prof., infine “last but not least” la palestra e la piscina. Insomma, tutto molto a portata di mano e in un unico grande complesso, pensate che bello alzarsi la mattina dieci minuti prima di andare a lezione, una volta finito farsi un’oretta di piscina e dopo altri 10 minuti essere già nella propria stanza… Quando lo capiremo anche in Italia sarà troppo tardi…
Grossa pecca del campus: è isolato dalla città e da tutto il resto. In macchina ci va 1 quarto d’ora per arrivare in centro, in più cercare parcheggio (cosa non molto facile qui… e se lo dico io…), in bici mi dicono ci vadano 20-30 minuti… Per fare la spesa o si va a piedi a un discount qua vicino o in macchina fino a un Carrefour, anche quello a 1 quarto d’ora… Vi dico solo che il discount si chiama “Le Mutant”, quindi si va sempre al Carrefour…
I Francesi
Occorre qui fare una grossa, grossissima distinzione tra i Tolosiani e gli studenti SUPAERO.
Iniziando dai secondi, questi ragazzi prima di entrare qua dentro, una volta finito quello che da noi è il liceo, fanno ben 2 anni di scuola di preparazione per poter entrare in questa scuola, studiano praticamente solo matematica e fisica… Insomma, per 2 anni fanno una vita da sfigati, poi arrivano qui a 21 anni e scoprono la vita, vivere da soli, birra, etc… quindi non sanno minimamente regolarsi, sembra di vedere dei 14/massimo 16enni nel corpo di 21enni… e comunque rimangono dei nerds. La cosa più assurda: arrivati qui, ti aspetti di salutare da subito quelli della tua palazzina. O almeno di salutare quando li incroci per la 10 volta. No, sbagliato, ci provi con “Hi!”, “Ciao!”, “Salut!”, “Bonjour!”… niente da fare, non rispondono, ti salutano solo ed esclusivamente:
- Quando TU stai mangiando (quando mangiano loro non ti cagano)
- Quando sei al bagno
Non chiedetemi perché, è così e basta, non c’è una spiegazione…
I Tolosiani sembrano parecchio diversi, invece. Dico “sembrano” perché visto l’isolamento del campus non me la sento ancora di dire di conoscere bene la città e i cittadini. Devo dire però che sono rimasto molto stupito, sapevo che i Francesi sono MOLTO diversi da regione a regione (ci credo, hanno la nostra stessa popolazione ma il quadruplo della superficie…), ma la mia limitata conoscenza della Francia a Parigi e alla Costa Azzura mi portava ad avere certi preconcetti che qui trovano molte meno conferme…
Innanzitutto, si sforzano molto di più di capire quello che stai dicendo, una delle mie idee dei francesi era che se non pronunciavi perfettamente le parole loro facevano finta di non capirti, o almeno questo mi è capitato praticamente sempre quando ero stato nei suddetti posti. Qui sarà la vicinanza alla Spagna, l’origine occitana, l’influenza araba, ma addirittura capiscono ME quando spiaccico qualche parola di francese… io che notoriamente non so una mazza… Altra cosa, qui ho trovato diverse persone (anche se comunque poche…) capaci di parlare Inglese; per carità, mai ai livelli di Germania, Olanda, Svezia, etc., ma se onestamente confronto qui con l’Italia ahimé… però siamo CAMPIONI DEL MONDO, e ogni tanto fa bene ricordarlo!
I Non Francesi
Partiamo ovviamente dagli Italiani, qui ne abbiamo conosciuti 3, uno è andato via poco dopo il nostro arrivo (giusto in tempo per venderci il suo frigo usato.. grazie Gianni!!!). Mauro e Alberto, invece, sono ancora qui (anche se ancora per pochi giorni) e si sono rivelati dei bravissimi ragazzi, semplici e simpatici, sempre pronti a darci una mano, davvero fantastici!
Due settimane dopo il nostro arrivo è giunto un gruppo di studenti Americani, un gruppo molto eterogeneo devo dire (oltre al fatto che di veri Americani ce ne sono pochi), sono più piccoli (max 21 anni) e in alcuni casi si nota parecchio. Abbiamo legato un po’ di più con 3-4 ragazzi, a dire la verità gli unici a sembrare un po’ più svegli, più che altro vengono sempre a chiedere qualcosa, anche cose stupide, ma hanno ogni giorno un buon motivo per venire a bussarti e chiedere… Difetto principale: ogni volta che ti incrociano per le scale non si limitano MAI a un semplice “Hi!”… No, devono SEMPRE aggiungere un “How is it going?” oppure un “How do you feel today?”, “What did you do yesterday?”, “What are you doing tonight?”… Tutto questo anche se la stessa persona l’hai incontrata 5 minuti prima!
New entry (giusto di ieri sera): i Brasiliani!
Conosciuti perché ieri ci abbiamo giocato contro a calcetto… vinto o perso? Tenete un po’ di suspence, nei prossimi giorni (magari già domani) farò una sintesi dell’incontro, con commenti e interviste “a freddo”. Loro comunque molto simpatici, credo ci giocheremo altre volte contro perché ci siamo molto divertiti!
Il Lavoro
Già, sono qui anche (in teoria soprattutto) per lavorare… In realtà anche se dal racconto che ho scritto finora non sembrerà, qui stiamo lavorando parecchio, ogni mattina iniziamo alle 9.15 e in teoria dovremmo finire alle 18… in questi giorni però spesso e volentieri (mica tanto volentieri) prima delle 18.30/18.45 non si finisce… Stiamo però lavorando bene e sono convinto che otterremo dei buoni risultati alla fine… Ma non vi annoio oltre perché so già quanto vi interessi la cosa…
Lo Sport
Già detto del calcetto, occorre precisare che ci sono 2 possibilità: calcetto a 5 in palestra e 4 contro 4 all’aperto sul campetto da playground con porte molto piccole (senza portiere).
Ma lo sport del momento è il calcio-tennis (che già molti francesi ci hanno copiato), dove Alessandro regna incontrastato… nel 4vs4, invece, qualche batosta dalle squadre del sottoscritto se l’è presa…
C’è anche un campo in erba che è utilizzato sia per il rugby, sia per il calcio a 11; di traverso ci sono anche le porte per giocare a 7, in quest’ultimo modo abbiamo provato una sola volta ma eravamo troppo pochi e non ne è uscito un granché.
C’è poi una bella piscina coperta e la palestra per far pesi. Nella palestra in cui si gioca a calcio a 5, si gioca anche a pallavolo e a basket. Nota la mia passione per la palla a spicchi, ho conosciuto il capitano della squadra di basket e mi ha detto che potevo andare a giocare… Io lo avrei fatto volentieri, se non fosse che non mi fa mai sapere nulla (ed è passato un mese), sarà perché lo becco di sera ed è sempre ubriaco (ved. Par. “I Francesi”). Se riuscirò nell’impresa di giocare, lo scriverò sicuramente…
I Divertimenti
Eccomi all’ultima parte, sono contento che qualcuno ce l’abbia fatta a leggere fin qui senza addormentarsi o passare alla pagina della gazzetta per seguire le ultime di calciomercato!
Tolosa è una città con parecchi studenti (la seconda in Francia dopo Parigi), quindi la sera è una città davvero VIVA (qualche volta forse troppo, visto come si riducono molti ragazzi la sera…)! Pub, disco-pub e anche un paio di discoteche, strapieni di gente e purtroppo anche di fumo. Eh, sì, qui ancora non c’è nessuna legge anti-fumo e tutti noi Italiani avevamo perso l’abitudine ad uscire da un locale con gli occhi rossi, la gola che brucia e i vestiti da mettere subito in lavatrice… Quando esci qui non devi vestirti bene, devi metterti la roba sporca, tanto quando torni a casa è molto ma molto peggio…
Quando uscire a Tolosa? Personalmente consiglierei il giovedì e il venerdì sera. Stop. Unico “inconveniente” sono i locali che alle 2 iniziano a chiudere, ma almeno c’è un buon mix di vitalità ma senza avere troppa ressa ber bersi qualcosa; il sabato i locali restano aperti fino a tardi, ma quando siamo usciti (in realtà soprattutto gli altri, io praticamente mai il sabato) non è mai stata un granché la serata… Forse proprio perché c’è troppa gente, o perché c’è semplicemente la gente “sbagliata”, non so bene il motivo…
Non so. Io il weekend preferisco impiegarlo per fare qualche gita nei dintorni, ci sono posti veramente validi! Ne abbiamo già visitati diversi, ma come vi dicevo all’inizio di questo lunghissimo ma necessario post, ve ne parlerò in un altro momento… Per ora vi saluto e vi auguro una splendida giornata!
Gigio.
3 commenti:
Grande! Ora ti cito nella mia home page sotto la voce "I Co(p)ioni"
ciao Gigio!!! spero ke lì vada tutto bene...passerò spesso a leggere che ci racconterai da queste parti!!! in bocca al lupo x tutto
AL
Eccolo tra noi!
Bene bene, come lunghezza post diciamo che ce la giochiamo, ma tu avevi obiettivamente un lasso di tempo bello lungo da raccontare, quindi sei scusato!
Son felice di essere entrato un po' nel tuo mondo, dopo anni passati a rovinare le lezioni dei prof., le deviazioni delle nostre vite mi hanno lasciato un vuoto cosmico, colmabile solo con del buon vino Israeliano (lo san fare abastanza bene da queste parti, l'avresti mai detto?).
Bene caro, la smetto di "spiaccicare" parole (cfr. Gigio) e ti do appuntamento al prossimo post, in preparazione sul mio blog! Mi vedrai alle prese con i beduini!
A presto, un abbraccio,
Marco
Posta un commento